La Storia Nascosta Degli Jenisch
Tra il 1926 e il 1973, il programma “Kinder der Landstrasse”, promosso dalla Fondazione Pro Juventute e sostenuto dalla Confederazione, tolse con la forza centinaia di bambini jenisch alle loro famiglie. Dietro questa operazione si celava un progetto eugenetico, volto a cancellare l’identità di un intero gruppo nomade. Una serie podcast in sette episodi che riporta alla luce questa drammatica storia di discriminazione attraverso testimonianze, documenti e riflessioni, mettendo a fuoco una ferita collettiva e un passato che interpella il presente.
Questo episodio è dedicato alla scrittrice e poetessa svizzera Mariella Mehr, tra le voci più significative della cultura jenisch. Strappata alla famiglia da bambina nell’ambito del programma Kinder der Landstrasse, ha subito abusi e discriminazioni. La sua opera, tra poesia e romanzo, nasce come urgenza vitale e forma di denuncia politica. Attraverso il ricordo della traduttrice Anna Ruchat, ripercorriamo la sua storia, il loro rapporto professionale, la sua lotta per i diritti jenisch e l'importanza di una rappresentanza culturale consapevole e autentica.
Taty Rossi approfondisce il ruolo delle istituzioni svizzere nella gestione delle minoranze nomadi, attraverso il racconto di Ermete Gauro, ex presidente della Commissione Cantonale Nomadi in Ticino. Gauro ricostruisce anni di lavoro tra accoglienza e pregiudizi, ricordando episodi di violenza, minacce personali e discriminazioni sistemiche. Con uno sguardo critico, il podcast riflette su stereotipi radicati, politiche repressive e sul razzismo ancora presente nella società svizzera. Un viaggio intenso tra memoria, denuncia e resistenza.
Taty Rossi approfondisce con il professore Emmanuel Betta il legame tra eugenetica e democrazia, ripercorrendo il progetto Kinder der Landstrasse promosso da Pro Juventute in Svizzera. Al centro, la figura di Mariella Mehr, scrittrice svizzero-tedesca di origine jenisch sterilizzata a sua insaputa, testimone di una violenza istituzionale legalizzata. Dall’eugenetica del Novecento alla selezione embrionale di oggi, l’episodio riflette su quanto sia sottile il confine tra medicina e biopotere. Un viaggio tra passato e presente, tra memoria e responsabilità.
Uschi Waser ci guida in uno dei momenti più duri della sua vita: la scoperta, a 37 anni, del dossier segreto con cui la sua infanzia è stata controllata e giudicata. Un passato fatto di abusi, istituzioni che non l’hanno creduta, e pregiudizi radicati contro il popolo jenisch. Attraverso la sua voce intensa e lucida, emerge la storia di una lotta per verità e giustizia, ma anche il racconto di un trauma che ha lasciato ferite profonde. Una testimonianza potente sulla forza della memoria e sul bisogno urgente di riconoscimento.
L’autrice Taty Rossi incontra Uschi Waser, una donna jenisch di 73 anni, testimone diretta del programma Kinder der Landstrasse, promosso in Svizzera da Pro Juventute dal 1926 al 1973. Migliaia di bambini jenisch furono strappati alle loro famiglie e affidati ad istituti o famiglie affidatarie, in nome di un progetto eugenetico volto a “rieducarli”. Uschi racconta la sua infanzia dolorosa, segnata da 26 spostamenti nei primi anni di vita, e il lungo percorso per ricostruire la propria storia. L’episodio intreccia la testimonianza personale con il contesto storico, affrontando i temi di razzismo istituzionale, identità e memoria.