"Rotte Sonore" è un programma radiofonico interamente musicale, curato da giovani migranti. Ogni puntata propone una playlist selezionata dai ragazzi e dalle ragazze, offrendo un viaggio sonoro attraverso i ritmi e le melodie dei loro paesi d’origine e delle culture incontrate lungo il percorso migratorio.
"Rotte Sonore" è un programma radiofonico interamente musicale, curato da giovani migranti. Ogni puntata propone una playlist selezionata dai ragazzi e dalle ragazze, offrendo un viaggio sonoro attraverso i ritmi e le melodie dei loro paesi d’origine e delle culture incontrate lungo il percorso migratorio. Nessuna voce fuori campo, nessuna interruzione: solo la musica scelta da chi porta dentro di sé storie di viaggio e di speranza. I brani spaziano da sonorità tradizionali a hit contemporanee, mescolando generi e culture, creando ogni volta un panorama musicale unico e autentico. Il progetto è realizzato in collaborazione con Mendrisiotto Regione Aperta. Un ringraziamento speciale va anche agli educatori del CFA per il loro sostegno e accompagnamento durante le attività.
**Rotte Sonore: Voci e ritmi dalla Somalia** In questa nuova tappa di *Rotte Sonore* approdiamo sulle coste della Somalia, dove le melodie intrecciano poesia, memoria e modernità. Il viaggio inizia con **Qoomaal** e *Laabta igu qabo*, un canto che richiama l’intimità degli affetti, seguito dall’inno toccante di **Yurub Geenyo**, *Heesta Hooyo*, dedicato alla madre, cuore pulsante della cultura somala. Con **Gulled Simba** e *Asal Dhalad* esploriamo l’orgoglio delle radici, mentre **Ali Dhaanto** ci trasporta tra danze popolari e ritmi tradizionali con *Yarta Dheer*. **Nimcaan Halaac**, con *Milgo*, colora la scena di sonorità contemporanee, prima che la voce di **Suldaan Seeraar** in *Yarta Raadiya* ci conduca in un dialogo intimo e vibrante. La playlist si apre poi a contaminazioni africane e globali: *African Woman*, firmata da **Roberto, Suldaan Seeraar e Ozzy**, è un tributo energico alla femminilità africana, tra afrobeat e pop cosmopolita. Infine, con *MA IHI*, la collaborazione tra **Imenella, Sharma Boy e Masse** ci porta verso sonorità urbane e transnazionali, dove rap e R&B si fondono con la lingua somala per raccontare identità nuove e in trasformazione. Questa puntata è un itinerario che passa dalla nostalgia delle radici alla forza della diaspora, dalla tradizione al beat metropolitano. Un mosaico sonoro che fa risuonare il coraggio, la dolcezza e la vitalità della Somalia contemporanea.
*Rotte Sonore: Tra luna e fiori di Kabul* Immaginate una strada lastricata, avvolta dal crepuscolo. All’orizzonte, la voce elegante di Sarban canta dell’amore e della speranza, sospesa tra jazz e tradizione, tra Kabul e Parigi. Poco dopo, come un vento giovane e luminoso, Laila Khan porta un sorriso pop in lingua pashto, aprendo finestre su un presente che dialoga con le radici. A seguire, Farhad Darya intona inni di identità e di pace, mentre Qais Ulfat ci guida dentro le emozioni di *Dokhtare Kabul*, ritratto poetico di una città e dei suoi volti. Erfan Tahmasbi, con i suoi brani notturni, ci immerge in atmosfere di attesa e di domande sospese. La malinconia e la dolcezza si intrecciano poi nella collaborazione tra Ulfat e Shazd, per arrivare infine al dialogo corale di Bakhtiar Khattak e Laila Khan, che chiude il viaggio con un intreccio di voci e tradizioni. Questa puntata di *Rotte Sonore* è un itinerario intimo e potente tra le musiche dell’Afghanistan e dei suoi dintorni: un mosaico di suoni che racconta la resilienza, la nostalgia, la gioia e la speranza di un popolo. Un viaggio che attraversa notti stellate e sorrisi improvvisi, città ferite e cuori traboccanti, alla scoperta delle rotte invisibili che uniscono storie lontane ma vicinissime.